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sabato, Luglio 27, 2024

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Educazione alimentare: perché è importante saper mangiare e nutrirsi con consapevolezza

Oggigiorno, rimanere in salute, è più facile a dirsi che a farsi. Sono innumerevoli i fattori da prendere in considerazione, specie se si parla di prevenzione. L’alimentazione riveste, senza dubbio, un ruolo di primo piano: può essere croce (in quanto se scorretta può contribuire allo sviluppo di alcune patologie), ma anche delizia (mangiare in modo sano ha il potere di prevenire, se non addirittura di trattare, molte malattie).

Nell’epoca contemporanea, l’educazione alimentare emerge come un tema di cruciale rilevanza, poiché l’adozione di abitudini alimentari consapevoli e salutari, diviene sempre più fondamentale per la promozione del benessere individuale e collettivo.

E qui le domande sorgono spontanee: che cos’è l’educazione alimentare? E come impostarla all’interno di uno stile di vita sano?

L’importanza dell’educazione alimentare

Dicesi educazione alimentare, quell’agglomerato di informazioni generali fornite con l’intento di convincere ed educare la popolazione mondiale a cambiare atteggiamento nei confronti del cibo, al fine di promuovere e sostenere il benessere psico-fisico.

In teoria, tutti noi sappiamo quanto è importante mangiare in modo sano ed equilibrato, ma sono davvero poche le persone disposte a fare dei sacrifici, a mettere in opera i buoni propositi: tra cui anche perdere peso.

Per iniziare, è innegabile che le abitudini alimentari siano profondamente cambiate nel corso degli anni, con un aumento significativo del consumo di cibi processati, ricchi di zuccheri aggiunti, grassi saturi e sodio. Questo cambiamento è spesso associato a uno stile di vita frenetico, caratterizzato da ritmi serrati e mancanza di tempo per preparare pasti nutrienti in modo adeguato. Tuttavia, è fondamentale riconoscere che, l’educazione alimentare, può svolgere un ruolo chiave nel ribaltare questa tendenza.

Relativamente ai soggetti obesi, eliminare alcuni prodotti dalla propria tavola, sostituendoli con altri, equivale ad avere enormi benefici in grado di ridurre al minimo l’uso dei farmaci e il loro impatto. Ancor più a perdere massa grassa facendo attività fisica ed evitando di esagerare con le porzioni. Tutto questo senza stare a dieta.

Come in un tutte le cose, per raggiungere questi obiettivi servono tempo epazienza; l’importante è perseverare, mantenendo un adeguato stile di vita.

Stile di vita: definizione e significato

Uno dei fattori che contribuiscono alle scelte alimentari è la mancanza di consapevolezza riguardo agli impatti a lungo termine, di un’alimentazione scorretta. Pertanto, un pilastro dell’educazione alimentare, consiste nell’informare la popolazione sui benefici di una dieta equilibrata e sulla correlazione tra cibo e salute. Questo obiettivo può essere raggiunto attraverso campagne informative, programmi scolastici e risorse online affidabili, che forniscono dati accurati e scientificamente validi sulle scelte alimentari.

Generalmente, adottare uno stile di vita sano significa vivere un’esistenza adatta alle esigenze umane, o meglio ancora, in linea con ciò che si è, con le caratteristiche, i desideri e i bisogni che da sempre, sotto ogni punto di vista, ci contraddistinguono.

Si sa, il cibo è il motore del mondo e delle relazioni; non a caso, è forse l’elemento primario, il pezzo più importante della “scacchiera”, in quanto ha il potere di influire, sia in maniera positiva sia in maniera negativa, sul nostro benessere psico-fisico.

Alimentazione: i preziosi consigli per migliorare la salute

Talvolta (per non dire quasi sempre), mangiare in maniera equilibrata si rivela essere una mission impossible. Ecco perché, con questo articolo, ci auguriamo di fornirvi un aiuto in più.

Di seguito, vi daremo tutta una serie di consigli che speriamo possano tornarvi utili, e non solo per un periodo, bensì per il resto della vostra vita.

Chi non segue un regime alimentare sano ed equilibrato oggi, è destinato ad ammalarsi domani

Date la nostre cattive abitudini alimentari, l’acqua che beviamo, gli inquinanti presenti nell’aria e lo stress prolungato, il nostro benessere è messo costantemente a dura prova. Pertanto, di questo passo, risulta difficile pensare di evitare di contrarre qualche malattia cronica (lieve o grave che sia) nei prossimi 10-15 anni.

Cambiare abitudini alimentari? Sì, ma a piccoli passi

Chiunque, voi compresi cari amici e amiche, può fare ciò che è umanamente possibile, come cambiare le abitudini alimentari, ma a piccole dosi. In che modo? Iniziando col ridurre le porzioni di cibo e masticando più lentamente, poiché anche il corpo ha le sue necessità.

Stare a dieta, ma senza rinunciare al gusto di mangiare – Sì può!

Questo passaggio è fondamentale, soprattutto nei primi tempi, perché abbandonare le cattive abitudini è più difficile di quanto sembri. Ad esempio, se siete abituati ad assumere carne tutti i giorni, il consiglio che possiamo darvi è di sostituirla con altre fonti proteiche e ridurla a meno giorni settimanali. Tanto per dirne una, è facilmente sostituibile con dei favolosi polpettoni e sformati a base di legumi (per 3 volte a settimana), oppure le uova, o il pesce, il tofu per i vegetariani, insomma, cento e più alternative.

La pazienza ripaga sempre… anche a tavola!

Lev Tolstoj diceva: «I più forti tra tutti i guerrieri sono il tempo e la pazienza».
Bisogna dare al nostro organismo il tempo e il modo di adattarsi a questa nuova situazione, di cambiare gusti, così da trasformarli in una vera e propria routine.

Tenere duro, specie nei primi 2-3 mesi. Se si riesce a stare circa 60-90 giorni lontani dal cibo spazzatura, o meglio ancora, da qualunque tentazione, sarà più facile per noi rimpiazzarle con piatti sani e sfiziosi che nutrono a dovere il nostro corpo; quest’ultimo ci ringrazierà, adeguandosi al cambiamento.

Sfortunatamente però, cambiare non è mai facile… neanche a tavola. Cosa succede? Essendo a corto di dopamina, facciamo appello alla nostra memoria sensoriale, ai nostri sistemi rappresentazionali (auditivo, visivo e cinestesico), facciamo associazioni mentali (generalmente senza proposito), tra i determinati generi alimentari e i nostri ricordi.

Informarsi sugli alimenti e sulle caratteristiche nutrizionali

Se solo fossimo a conoscenza della lunga lista di proprietà nutritive contenuti negli alimenti che ogni giorno consumiamo, mangeremmo con più gratitudine e consapevolezza, riscoprendo il gusto delle cose. Insomma, impareremmo un nuovo modo di stare a tavola.

Se soltanto riuscissimo ad essere un po’ più curiosi, sfrutteremmo il tempo passato su internet in maniera efficace e proficua, magari documentandoci sugli innumerevoli benefici contenuti nel miele, nei cereali integrali, nei legumi, nella frutta e nella verdura fresca, nella frutta secca, nei semi oleosi e negli oli vegetali.

Se solo ci rendessimo conto che i prodotti biologici possono salvarci la vita, prevarrebbero i valori come la semplicità, la freschezza, l’autenticità e il rispetto per la tradizione e per l’ambiente.

Infine, se fossimo più coscienti dei problemi ambientali e del fatto che il cibo che ingeriamo è contaminato, biologicamente inesistente e del tutto privo di principi nutritivi, lo rifiuteremmo e andremmo alla ricerca di cibo di maggiore qualità.

Junk food: quando il cibo diventa un’arma a doppio taglio

A prescindere dal fabbisogno calorico, i cibi sono anche un’indispensabile fonte di proteine regolatrici del ciclo cellulare, in grado di regolare il funzionamento del metabolismo e di reagire ad eventuali reazioni patogene… Sempre se gli alimenti possono essere definiti sani. Qualora non lo fossero, costituirebbero una seria minaccia per la salute. In un attimo passerebbe dall’essere il mezzo di sostentamento e sopravvivenza per eccellenza, all’arma del delitto! Non a caso, oggigiorno, muoiono milioni di persone per via della cattiva alimentazione.

E qui sorge spontanea una domanda… Quali sono gli effetti associati alle cosiddette “schifezze”? Il junk food, alla lunga:

  • altera i meccanismi di regolazione del ciclo cellulare,
  • genera uno squilibrio metabolico,
  • diventa “deposito” di sostanze tossiche,
  • incrementa lo stress ossidativo generale,
  • favorisce l’infiammazione acuta.

E tutto questo, è traducibile in una vera e propria patologia: prima reversebile, poi cronico-degenerativa, fino a trasformarsi in un potenziale cancro.

Alimentazione e longevità: quando il cibo diventa l’elisir di lunga vita

Abbiamo cercato di elargire quanti più consigli possibili, allo scopo di promuovere il consumo di alimenti salutari, di dare delle dritte in materia, e rendere queste nuove abitudini concrete da oggi e per sempre. Perché mangiare bene ci permette di vivere più a lungo.

E con questa massima, lasciataci in eredità da Ippocrate, il padre della medicina occidentale, chiudiamo l’articolo di oggi: «Fa’che il cibo sia la tua medicina e che la tua medicina sia il cibo».

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