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sabato, Novembre 23, 2024

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Leggere ha un importante impatto su corpo, mente e spirito: lo dice la scienza

Leggere è, senza dubbio, tra le attività più remote della storia dell’uomo, tant’è che le prime tavolette di argilla, sulle quali i popoli antichi ritraevano fedelmente l’immagine di prodotti agricoli, oggetti, animali e persone, risalgono al III millennio A.C..
Da quel momento in poi, la storia del libro ha subito un’evoluzione, passando dai papiri ai testi scritti a mano, dall’invenzione della stampa dai caratteri mobili alle versioni moderne, o per meglio dire, al formato digitale, come gli e-book e gli audiolibri.

La lettura, oltre ad essere una fonte inesauribile di benessere, malgrado la sua “arcaicità”, è un processo mentale che, ancora oggi, è in continua espansione, poiché stando a quanto appena detto, possiamo affermare con certezza che rispetto a qualche tempo fa, il numero di persone non alfabetizzate, è sceso considerevolmente.

Detto questo, viene spontaneo porsi 2 domande: perché amiamo leggere? E dal momento che si tratta di un’abitudine vista di buon occhio dalla società odierna, quali sono i vantaggi?

Sono davvero tante le ricerche scientifiche che negli ultimi anni si sono adoperate per cercare di dare delle risposte a tali quesiti, dimostrando gli innumerevoli benefici derivanti da quello che noi oggi definiamo come “il cibo della mente”.

Quali sono i benefici della lettura su mente, corpo e spirito?

Virginia Woolf, autrice britannica, mito della letteratura anglosassone e simbolo dell’emancipazione femminile, diceva: «Talvolta penso che il paradiso sia leggere continuamente, senza fine». Parole sacrosante, le sue.

Ciascun lettore sa, che perdersi tra le pagine di un libro è un viaggio immaginario che non può fare altro che bene, non solo perché ci aiuta a vivere meglio, ma anche per tutta una serie di motivi, tra cui:

  • Permette di accedere a nuovi mondi;
  • Rinforza il nostro spirito;
  • Dona positività ed energia;
  • Migliora la qualità della vita;
  • Consolida il rapporto che abbiamo con noi stessi e con gli altri;
  • Accresce costantemente la cultura personale;
  • Promuove lo sviluppo dell’intelligenza emotiva;
  • Ci insegna ad osservare, attimo per attimo, con estrema attenzione, il nostro mondo interiore e, cosa ancora più importante, l’arte del non giudicare.

Fantasticherie? Frottole? Vecchi clichè? Per niente!
Come sopraccitato, sono tanti gli studi che sottolineano quanto ritagliarsi del tempo per leggere sia una panacea per il benessere fisico, mentale e spirituale; e oggi più che mai, l’esigenza di inserire quest’abitudine all’interno della nostra routine quotidiana, è diventata ormai chiara e concreta.

E qui la domanda cade a fagiolo: cosa comporta leggere tanto? Scopriamolo insieme!

Perché leggere fa bene alla salute mentale?

Leggere, è da considerare un ottimo esercizio di memoria. Non per niente, è stato dimostrato che riconoscere e interpretare il contenuto di un testo, rallenta, se non addirittura, blocca il manifestarsi di determinati disturbi mentali, tra questi la demenza senile.

Le 4 parti del cervello che controllano la lettura (ossia l’area di Broca, il lobo frontale medio sinistro, l’area per la forma visiva e il giro angolare sinistro) invecchiano molto più lentamente, mantenendo integre le 8 funzioni cognitive:

  • la memoria,
  • l’attenzione,
  • il linguaggio,
  • la programmazione motoria,
  • la percezione degli oggetti,
  • la percezione spazio-temporale,
  • le funzioni esecutive,
  • la nostra capacità di focalizzare l’attenzione su qualcosa di specifico, nonostante la veneranda età.

Ma non solo: stimola anche l’immaginazione, in quanto il lettore tenderà a “convertire” in immagini mentali, le parole riportate sotto i suoi occhi. Tale capacità porta l’individuo a lavorare di fantasia, a valorizzare i dettagli e, più di tutto, a riflettere.

Proprio perché noi esseri umani siamo stati “ammaestrati” a distaccarci dalla realtà che ci circonda e a non vivere, quindi, nel momento presente, un altro prezioso beneficio è proprio quello di aiutarci a staccare la spina dai ritmi di vita frenetici e ad abbassare i livelli di cortisolo.

Tutti i lettori più accaniti, sanno quanto un buon libro sia una mano santa per l’umore, sensazione che hanno provato più e più volte, a livello emotivo, sulla loro pelle.
É, inoltre, una teoria comprovata da diversi studi, da cui si evince che far diventare la lettura un’abitudine quotidiana, è un’ottima trovata per curare i disturbi d’ansia generalizzata e dell’umore.

La bellezza dei libri

Da ultimo, questo stato di benessere emotivo passa anche attraverso il “contatto fisico” con il libro stesso, il quale non è solo un bene materiale, ma è qualcosa di molto più importante: è un forziere strabordante, non di monete d’oro, bensì di emozioni, di intuizioni e di tanti “amici” immaginari.

Il profumo della carta, l’odore dell’inchiostro, il viaggio mentale che abbiamo appena intrapreso attraverso le parole riportate dall’autore, il fruscio delle pagine che scorrono sotto le nostre dita… Con un libro possiamo godere di un’ampia varietà di sensazioni ed esperienze, che nessun altro oggetto è in grado di farci vivere.

Cosa succede al corpo mentre si legge?

Leggere un buon libro (indipendentemente dal genere letterario) prima di andare a letto e “cadere tra le braccia di Morfeo”, favorisce l’addormentamento.
Ma attenzione: questo vale solo ed esclusivamente per i testi cartacei, dal momento che i display degli e-book inibiscono la produzione di melatonina, o più semplicemente, l’ormone che induce il sonno.

Oltre a ciò, secondo la scienza, a prescindere dal tenore di vita e dal tipo di testo narrativo, chi ama leggere ha un’aspettativa di vita pari a 2 anni in più, rispetto a chi non lo fa mai. Provare non costa nulla: 30 minuti al giorno possono bastare per “dare via libera” a questo circolo vizioso molto sano.

Tornando al discorso di prima, relativo alla longevità, tale fenomeno è strettamente correlato a tutta una serie di benefici prodotti dalla lettura stessa, come l’attivazione di alcune regioni del cervello e una notevole riduzione dei livelli di stress. Uscendo da questo continuo stato di allerta, permettiamo, automaticamente, ai muscoli di rilassarsi e al nostro cuore di rallentare il battito cardiaco, tenendo il corpo lontano da questo tipo di malesseri; è addirittura meglio di una passeggiata nella natura o dell’ascoltare/suonare la musica.

Leggere per crescere: le implicazioni spirituali della lettura di libri

Leggere ci insegna ad ascoltarci, ad entrare in connessione con noi stessi, con il nostro io più puro e profondo; colui che sa esattamente chi siamo, che nasconde i nostri reali desideri e che ci conduce sulla retta via.

Tale pratica, ci invita, inoltre, a riflettere ed analizzare, a conoscere meglio il mondo, a ricercare un livello di conoscenza sempre più alto, a porci le giuste domande e a sviluppare il pensiero critico.

Oltre ad essere un processo psicologico di osservazione dei propri contenuti e processi mentali, è l’occasione perfetta per divertirsi e, finalmente, dimenticare lo stress quotidiano. Un momento di totale relax, magari sorseggiando una tisana sotto le coperte, o meglio ancora, seduti in giardino in mezzo al verde, godendoci il sole. Insomma, è da considerare a tutti gli effetti, una pratica meditativa!

Pensateci un attimo: leggere, fa sì che quel sentimento di solidarietà umana, di comprensione e di indulgenza verso gli altri, possa uscire allo scoperto, sviluppando in noi un maggior senso di empatia. Non a caso, un lettore è portato a calarsi nei panni dei protagonisti, per cui sa cosa significa considerarsi uguale o tutt’uno con un’altra persona (sebbene quest’ultima non abbia alcun fondamento nella realtà).

Si tratta di una capacità che può essere acquisita e applicata nella vita di tutti i giorni nelle relazioni interpersonali, avendo, magari, più cura delle conseguenze e della sofferenza altrui. Sappiamo cosa state pensando… questo è un controsenso: avete ragione!
Ma d’altro canto, è il grande paradosso della lettura… Per quanto la si pratichi in silenzio e nella più completa solitudine, ci rende più socievoli.

La lettura e il tempo di qualità

Diciamocelo: ma quanto è bello trovare qualcuno con cui commentare l’ultimo libro che abbiamo letto? Tantissimo! Ancora di più se il nostro interlocutore lo conosce già.

Una critica, positiva o negativa che sia, è comunque un pretesto per crescere e migliorarsi.

É una pratica da infondere nella mente dei nostri figli, o meglio ancora, un momento di estrema qualità da un punto visto sociale e affettivo. A tal proposito, gli esperti, consigliamo (già in età prescolare) di inserire all’interno della routine quotidiana, un breve spazio di tempo riservato espressamente alla lettura di una o più storie (come l’immancabile e intramontabile “favola della buonanotte“), al fine di favorire lo sviluppo cognitivo e linguistico dei più piccoli.

Da ultimo, è un ottimo rimedio per tenerli lontano dagli schermi digitali e dall’uso smodato dei dispositivi elettronici i quali, prima di quanto si pensi, possono trasformarsi in una vera e propria dipendenza.

Le 6 (stranamente interessanti) curiosità che non sapevi sulla lettura

Domanda rapida: quanti e chi sono gli italiani che leggono? Secondo i dati ISTAT risalenti all’anno 2017:

  • In Italia, ci sono più lettrici che lettori. La fascia femminile, compresa tra i 17-19 anni, ha sviluppato uno spiccato interesse verso questa forma d’arte;
  • I giovani tra gli 11 e 14 anni, leggono di più rispetto a chiunque altro;
  • Tale pratica, è strettamente correlata al proprio titolo di studio: laureati (73,6%), diplomati (48.9%) e solo il 23,9% tra chi possiede la licenza elementare;
  • Al Sud si leggono meno libri rispetto al Nord;
  • L’Italia resta in fondo alla classifica europea;
  • Alessandro Manzoni, considerato uno dei maggiori romanzieri italiani di tutti i tempi, disse: «Dimmi con chi tratti e ti dirò chi sei». In questo caso facciamo riferimento alla famiglia, in quanto insieme di persone con cui condividiamo la nostra vita e i nostri valori. Queste ultime però, sebbene ne siano del tutto ignare, possono rappresentare un ostacolo, o uno sprone, alla formazione di questa nuova abitudine: circa il 66,9% dei ragazzi tra i 6 e i 18 anni legge assieme ad entrambi i genitori, contro il 30,8% dei figli di familiari che non leggono libri.

Leggere libri è il gioco più bello che l’umanità abbia inventato

I lettori più accaniti, lo sanno meglio di chiunque altro, anzi, quello che abbiamo detto fino ad ora, dal canto loro, non sono altro che nozioni sentite e risentite migliaia di volte.

Un antico proverbio cinese recita : «Chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita». Se così fosse, possiamo garantirvi che quasi sempre, accade esattamente la stessa cosa, una volta finito un libro. É strano a dirsi, ma ci si ritrova a sentire addirittura la mancanza di “persone” mai esistite, in quanto frutto della fantasia dell’autore/autrice.

Si ha, inoltre, la possibilità di visitare luoghi immaginari e di vivere sensazioni mai provate prima, con la piena convinzione che la prossima meta sarà ricca di avventure, meraviglie e bellezze tutte da scoprire.

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