Le vene varicose e i capillari evidenti sulle gambe, sono un problema estetico-funzionale molto sentito, in modo particolare nel mondo femminile, che ne soffre tantissimo.
In certe situazioni il problema è lieve, in altri casi invece sono numerose e ben evidenti da comportare un problema estetico e funzionale. Oggi andremo a vedere come risolvere tale disturbo.
Definizione di vene varicose
Le vene varicose (note anche come varici) sono dilatazioni abnormi e sacculari delle vene dal color carne, violaceo e, talvolta, addirittura blu. Nella maggior parte dei casi sono simili a dei lacci. Sono grosse e serpeggianti, si gonfiano e si notano sull’epidermide. In aggiunta a quanto detto, generalmente, sono poste lungo nella metà inferiore del corpo, nella parte posteriore dei polpacci o nell’interno coscia.
Definizione di Capillari
I capillari evidenti, noti anche come teleangectasie, sono un disturbo esposto alla vista di tutti, che colpisce soprattutto le donne e che peggiora durante l’estate. Parliamo di piccole vene rosse o blu, situate al di sotto dell’epidermide, in grado di produrre lievi o passeggeri difetti fisici, in special modo sulle gambe. Come già menzionato, parliamo di un disturbo in prevalenza femminile, ma ciò non toglie che anche gli uomini ne possano soffrire.
Perchè compaiono le vene varicose?
Il cuore è una pompa, la cui funzione di principale è quella di portare il sangue ricco di ossigeno e di sostanze nutritive (zucchero, proteine e grassi), a tutto il corpo:
• Le arterie trasportano il sangue dal cuore al resto dell’organismo;
• Le vene, invece, trasportano il sangue (povero di ossigeno) da ogni parte del corpo al cuore.
Le vene contengono, al loro interno, delle valvole note come valvole a nido di rondine, utili ad evitare il reflusso sanguigno e dunque, lo scorrimento del sangue in un’unica direzione.
Nelle gambe, per esempio, queste valvole trasportano il sangue verso l’alto impedendone la “ricaduta” verso il basso. Qualora dovessero “svigorirsi”, il sangue potrebbe stagnarsi nelle vene e nei capillari, poiché fatica a tornare verso il cuore: tale problema è noto come “non più in grado di essere efficacemente spinto verso il cuore”: condizione patologica nota come insufficienza venosa.
L’accumulo di liquido tende ad allargare la vena e a renderla per l’appunto varicosa, e anche gli ingrossamenti dei vasi sanguigni possono essere causati da un reflusso mitralico. Squilibri ormonali, caratteri ereditari e l’esposizione ai raggi solari possono, in aggiunta a questo, favorire la comparsa di capillari antiestetici e rotti.
Sintomi e fattori di rischio delle vene varicose
I sintomi iniziali delle vene varicose sono:
- Comparsa di grosse vene chiare ed evidenti sull’epidermide;
- Lieve gonfiore gonfiore ai piedi e alle caviglie;
- Gambe stanche e pesanti;
- Crampi alle gambe.
Mentre le caratteristiche principali dei capillari, sono invece le vene blu e rosse disposte come una trama di sottilissimi fili, ben visibili sulle gambe.
Molti sono i fattori di rischio che aumentano la possibilità di sviluppare tale problema, come ad esempio:
- Familiarità;
- L’età;
- Sbalzi ormonali nel periodo puberale, durante la gravidanza e in menopausa;
- L’utilizzo della pillola contraccettiva e di altri farmaci che contengono progesterone ed estrogeno;
- Obesità;
- Esposizione solare;
- Prolungata posizione eretta.
Quali sono i pericoli?
In linea di massima, i capillari non esigono una terapia medica, contrariamente alle vene varicose che, invece, tendono ad aggravarsi e ad allargarsi ulteriormente, fino a causare dei disturbi cardiaci:
- Insufficienza venosa: la formazione di coaguli di sangue e patologie ematiche rallentano l’apporto di sangue al cuore. I grumi possono essere fattori di rischio estremamente pericolosi giacché sono in grado di spostarsi dalle vene delle gambe e arrivare fino ai polmoni. Tutto ciò può determinare una grave insufficienza cardiaca e respiratoria;
- Infezioni e ulcere cutanee possono manifestarsi sulla pelle nel punto in cui sono comparse le vene varicose;
- Prurito, gambe gonfie e noduli rossastri.
Alle volte, le varici possono essere tra le possibili cause di rash cutaneo. Ove mai dovessero comparire sulle gambe, l’eczema può colpire la parte che va dal ginocchio al piede. Il primo istinto sarà di grattarsi, cosa di per sé assolutamente deleteria in quanto può provocare emorragie o ulcere.
Le vene varicose possono anche essere la causa di un processo infiammatorio acuto, noto come tromboflebite superficiale, il che consiste in una vera e propria trombosi venosa superficiale. Il sangue, una volta coagulato, può provocare dolori o altre complicazioni nella zona colpita.
Possibili cure
Molto spesso, in assenza di sintomi non è richiesto alcun trattamento. Se invece si riscontra dolore, fastidio o gonfiore è importante curare tale disturbo.
Per ciò che riguarda la gravidanza non c’è da preoccuparsi invece, perchè si risolve automaticamente in pochi mesi o al massimo entro un anno dal parto.
Trattamenti medici
Scleroterapia
Capillari evidenti e varici possono essere trattate con la scleroterapia. In cosa consiste? Il dottore inietta una soluzione o un farmaco per uso endovenoso, che porta le vene a dilatarsi, a “farsi coraggio” e a chiudersi. Così facendo, il flusso di sangue verrà bloccato e la vena si trasformerà in cicatrice. Nel giro di poche settimane, la vena dovrebbe scomparire. E’ molto probabile che quest’ultima richieda più di un trattamento prima di svanire del tutto.
Chirurgia e chirurgia laser
Le novità tecnologiche applicate ai trattamenti laser vascolari, permettono di eliminare la teleangectasie, ossia i capillari nelle gambe. La chirurgia refrattiva con laser, emana lampi di luce molto forti sulla vena, questo implica un progressivo affievolimento del vaso sanguigno che ne delibererà la sparizione. La durata dei trattamenti varia dai 15 ai 20 minuti e, a seconda della gravità, in genere sono necessarie 2/5 terapie per rimuovere i capillari nelle gambe.
Radiofrequenza (tecniche endovenose)
Tale tecnica non produce alcun danno grave o irreversibile e può essere eseguita anche in ambulatorio. Il medico inserisce nella vena un tubo molto piccolo chiamato “catetere”. Una volta introdotto, questo emette un segnale elettrico o un’onda elettromagnetica che riduce e chiude le pareti delle vene, mentre i vasi sanguigni “in buona salute” che si trovano intorno a quella riparata, ripristinano il regolare flusso sanguigno. Quando ciò accade, i sintomi da varici tenderanno automaticamente a scomparire.
Anche le vene sull’epidermide, le quali sono a loro volta legate alla vena varicosa curata, di solito tendono ad essere meno evidenti solo dopo il trattamento. Qualora fosse necessario, tali vene possono essere trattate con la scleroterapia (nota anche come modalità a vista) o impiegando altre tecniche endovenose.
Trattamenti alternativi
I trattamenti chirurgici sono consigliati in caso di situazioni ad elevato rischio di complicanze. Vi diamo degli spunti su alcuni dei maggiori trattamenti chirurgici in voga:
Valvuloplastica
È un trattamento chirurgico che permette di trattare le patologie valvolari, in modo tale da ristabilire un corretto flusso di sangue. Lo svolgimento di questo trattamento avviene mediante procedure mini-invasive, infatti si modifica la valvola coinvolta, senza dover ricorrere all’impianto di una protesi valvolare.
Ablazione con radiofrequenza
È un trattamento mini-invasivo che consente l’ablazione tramite la radiofrequenza, ovvero la chiusura della varice patologica. Così facendo, la vena coinvolta verrà estromessa dalla circolazione e si andrà ad eliminare la problematica del reflusso del sangue.
Laserterapia
Il laser fornisce energia e la concentra sulla vena safena. In questo modo si forma una cicatrizzazione interna che va a chiudere la vena ritenuta “colpevole” del reflusso e del ristagno sanguigno. Il trattamento viene poi completato con piccole incisioni in cui si andrà a rimuovere le vene varicose e a ripulire l’arto.
La giusta prevenzione contro le vene varicose e i capillari
Prevenire tali problemi o alleviare i disagi è possibile. Ti stai chiedendo come si può fare? Ecco come puoi prevenire.
– Usa creme solari per difendere la pelle dal sole;
– Svolgi esercizio fisico per migliorare la circolazione, la forza delle gambe e l’elasticità delle vene;
– Tieni sotto controllo il tuo peso, in modo tale da evitare di sviluppare la pressione sulle gambe;
– Quando sei seduto, evita di tenere le gambe incrociate o accavallate;
– Non rimanere mai nella stessa posizione e se sei seduto da troppo tempo, cerca di muoverti e fare una piccola passeggiata;
– Indossa sempre calze elastiche e i vestiti stretti sono assolutamenti vietati.
Alimentazione
Si consiglia una dieta iposalina
Evita di mangiare troppo sale e segui una dieta che contenga alimenti ad alto contenuto di fibre. L’assunzione di tali alimenti, riduce il rischio di costipazione che può contribuire alla manifestazione delle vene varicose.
Cosa mangiare
L’alimentazione dovrà essere ricca di verdura e di frutta. Inoltre, non dovrà mai mancare l’apporto di fibre, come la frutta secca, la verdura a foglia larga, i cereali integrali, la carne bianca, i formaggi non stagionati e le uova.
Un’altra importante fonte va ricavata dalla vitamina C, che si può trovare nei limoni, nelle arance, nei mandarini, nei kiwi e anche nei pomodori.
Ottimo anche il pesce grasso, come ad esempio il salmone, lo sgombro, il tonno e le sardine.
Postura e circolazione
Spesso la presenza di gambe e caviglie gonfie, può essere un segnale inviato dal nostro corpo per dirci che c’è qualcosa che non va al sistema circolatorio. Infatti, questo fa in modo che il sangue fatichi a raggiungere il cuore e tenda ad “impaludarsi” nelle gambe, causando oltre al gonfiore, anche una carenza dell’ossigeno a livello dei tessuti dell’organismo, con susseguente indebolimento e allargamento di vene e capillari.
E’ anche vero, però, che le gambe possono gonfiarsi anche a causa di una postura scorretta, in quanto tale problema, spesso sottovalutato, causa lo sviluppo di un’insufficienza venosa. Uno scorretto appoggio plantare, le alterazioni delle curve della colonna vertebrale (come scoliosi, dorso piatto, dorso curvo o ipercifosi, iperlordosi) e tutti i danni provocati da una cattiva postura, determinano un disturbo patologico della circolazione, ergo – il gonfiore delle gambe.
Stile di vita attivo
Da come avrai capito, prevenire tali disturbi è possibile e in primis bisogna perdere peso e si dovrà sempre seguire un regolare stile di vita, che include attività fisica e un’alimentazione sana.
Stretching e allungamenti muscolari
Vediamo passo per passo, quali esercizi fare per le vene varicose.
Esercizi consigliati per le vene varicose
Allena prima di tutto i polpacci e il miglior modo per farlo è camminare. In aggiunta a quanto detto, evita carichi troppo pesanti e riprese troppo veloci. Inspira mentre alzi ed espira mentre abbassi. Infine, se ti alleni con i pesi, ricordati di utilizzare le calze elastiche.
Rimedi naturali
Esistono tantissimi rimedi utili. Vediamoli insieme:
- Cammina un’ora al giorno;
- Solleva le punte dei piedi;
- Non restare in piedi nella stessa posizione per troppo tempo;
- La notte, solleva leggermente le gambe, ma presta attenzione al ginocchio perchè non deve rimanere sospeso, altrimenti rischi di bloccare la vena poplitea;
- Utilizza scarpe comode, basse e a pianta larga;
- Evita di bere caffè;
- Se occorre, correggi la postura con l’aiuto di un apposito plantare;
- In caso di viaggi lunghi in macchina cerca di fare una piccola sosta ogni ora in modo da sgranchire le gambe ed evita assolutamente gli indumenti stretti.
Creme, impacchi e gel
Per ridurre sensibilmente i segni antiestetici lasciati dai varici, ti suggeriamo di applicare sulla cute degli arti inferiori, creme o sostanze emollienti, formulate contenenti tutta quella serie di sostanze ad azione protettiva/capillarotropa e antinfiammatoria.
Le migliori erbe in circolazione
In natura puoi trovare diverse erbe fedeli compagne delle gambe che aiutano a prevenire e a trattare l’insufficienza venosa. La domanda quindi è: quali sono le piante amiche della circolazione? Le più potenti sono: la centella asiatica (nota anche come “tigre del prato), il castagno d’India, il ginkgo biloba, il mirtillo nero e la vite rossa.