Alla fine della giornata, le gambe risultano stanche e pesanti. La sera, ti guardi allo specchio e il più delle volte, sono bluastre-violacee (come se avessero preso diverse botte) con delle venature ben in evidenza, tanto da sembrare la trama di una mortadella.
Di’ la verità: anche tu, come la stragrande maggioranza delle persone, ogni giorno, non vedi l’ora di tornare a casa dopo una lunga giornata di lavoro e concederti quei tanto desiderati 30 minuti di libertà da sfruttare al massimo. Magari per fare un po’ di risveglio muscolare o per tenere le gambe sollevate a muro, in modo da sentirle finalmente sgonfie e leggere. Quante volte ti sei trovata in questa situazione? Quante volte ti è sembrato di avere delle zampe da elefante al posto degli arti inferiori? Perché dopo tante ore di lavoro, la sola cosa che vorresti è stare con le gambe all’aria o immergerti in una vasca di ghiaccio come lo sportivo olandese Wim Hof?
La postura e il microcircolo
possono influenzare la nostra vita
Sentire le gambe stanche, pesanti e talvolta anche doloranti, è un disturbo causato da una microcircolazione compromessa, specie agli arti inferiori. Vediamo insieme l’ingarbugliato apparato circolatorio e il tragitto che compie il sangue, viaggiando ad una velocità tra i 30 cm/s nell’aorta e i 0,7 cm/s nei capillari.
Alterazioni e caratteristiche del microcircolo
Il cuore è una pompa: lo scopo principale del suo “lavoro”, è portare sangue ricco di ossigeno e nutrienti, nel vaso arterioso più grande del corpo umano (l’aorta); una volta arrivato, il sangue prosegue il suo cammino, passando attraversando tutte le diramazioni arteriose fino a raggiungere i capillari sanguigni, all’interno dei quali hanno luogo i principali scambi con le cellule di tutto l’organismo, che, oltre ad acquisire ossigeno e nutrienti dal sangue, rilasciano anidride carbonica e tossine.
Arrivato a questo punto, il sangue deve fare ritorno fino al cuore, lasciando le sostanze di scarto agli organi, in quanto addetti alla depurazione e al benessere dell’organismo. Specie nelle gambe, tale percorso al contrario, si verifica contro la forza di gravità.
Ma com’è possibile tutto ciò? Come fa il sangue a non cadere verso il basso? A spingerlo verso l’alto sono proprio i muscoli, che grazie all’alternarsi di contrazioni e de-contrazioni durante i movimenti, consentono al sangue di risalire (un po’ come quando spremiamo il dentifricio dal fondo verso il beccuccio d’uscita).
Inoltre, un sofisticatissimo sistema di valvole a nido di rondine, ne impedisce la ricaduta. Quindi, il movimento è l’antidoto più potente contro la cattiva circolazione sanguigna!
Cause di una cattiva circolazione
L’alterazione del microcircolo e dell’apparato cardiovascolare è provocata da innumerevoli fattori intrinseci o estrinseci. Andiamo a vedere.
Fattori intrinseci (o personali)
Sono detti anche “personali” ed ecco quali sono:
- Postura scorretta: causa un accumulo eccessivo di liquidi, soprattutto negli arti inferiori;
- Fumo;
- Cattiva alimentazione: in modo particolare il consumo smisurato di sale;
- Avanzare dell’età: determina una degenerazione cellulare e dei tessuti, e a causa di questo si possono riscontrare tantissimi problemi circolatori;
- Trombosi: impedisce il passaggio del sangue;
- Colesterolo: aumenta la produzione di viscosità e diminuisce la velocità del deflusso del sangue nelle vene;
- Stile di vita sedentario: lo scarso movimento è il “nemico principale” che provoca un difficile ritorno venoso;
- Abbigliamento inadeguato: causa un ritorno difficile del sangue.
Fattori estrinseci
A differenza dei fattori intrinseci, questi ultimi riguardano:
- Postura sul posto di lavoro: infatti, esistono alcune mansioni che richiedono di mantenere una postura statica per tantissimo tempo;
- Gli sbalzi di pressione;
- Il calore estivo: che causa una dilatazione dei vasi sanguigni e dunque un ritorno difficile del sangue al cuore.
Sintomi di una cattiva circolazione
Ecco quali sono i sintomi più frequenti:
- Debolezza generale;
- Gonfiore, formicolio, pesantezza e dolore alle gambe;
- Piedi freddi.
Altri sintomi che si possono riscontrare raramente (ad esempio se si soffre di una cattiva circolazione del sangue) sono:
- Vertigini;
- Sensazione di svenimento;
- Giramenti di testa.
Inoltre, se compare il “segno della Fovea” (come in foto), è un sintomo principale che evidenzia un’alterazione del microcircolo e della circolazione negli arti inferiori.
Andiamo a vedere le posture che “incidono” sull’alterazione del microcircolo.
Le posture che alterano il microcircolo
- Stare troppo tempo seduti, senza mai alzarsi dalla sedia, provoca stasi sanguigna, linfedema agli arti inferiori e schiacciamento (nel cavo popliteo e sotto le tuberosità ischiatiche nelle natiche su cui carichiamo tutto il peso corporeo quando stiamo seduti). A tale “entourage” appartengono tutte quelle persone che lavorano o studiano al pc;
- Stare in piedi per ore, nella stessa posizione, comporta dei seri rischi per la salute circolazione dal momento che il sangue deve percorrere controcorrente una distanza maggiore. In questa categoria rientrano gli operai addetti alla catena di montaggio oppure i soldati, costretti a stare a lungo in piedi immobili durante le parate;
- Indossare tacchi alti più di 4 cm, altera il corretto appoggio del piede e il movimento dei muscoli del polpaccio, in quanto anch’essi contribuiscono al ritorno del sangue verso il cuore;
- Accavallare le gambe è un’abitudine assai diffusa quanto deleteria, adottata da chi lavora da seduto o studia. Accavallare o incrociare le gambe comprime i vasi sanguigni in alcuni punti ostacolando il normale fluire del sangue.
Consigli e suggerimenti
Nei prossimi paragrafi, andremo a vedere alcuni “suggerimenti” per contrastare certi fattori intrinseci, che provocano un’alterazione del microcircolo e del sistema circolatorio.
Attività fisica
Come avrai notato, i muscoli rivestono un ruolo fondamentale nel viaggio di ritorno del sangue verso il cuore, specialmente nelle gambe costrette a sopportare il nostro peso corporeo, per la gran parte della giornata. Infatti, questo continuo alternarsi tra contrazione e decontrazione muscolare, apporta un effetto pompa sul sangue, che a sua volta, viene spinto verso il cuore.
Come ben saprai, sappiamo che movimento = fare sport. Ecco quello che faremo: dedicare almeno 20 minuti di tempo ogni giorno all’attività fisica. Quindi, allacciati le scarpe da corsa, cronometro alla mano e via… a camminare!! La camminata veloce e la corsa si basano fondamentalmente sull’azione e sullo stimolo, dal primo istante in cui il piede tocca il terreno; ed è esattamente questo semplice gesto, a dare il via all’effetto pompa di cui ti parlavamo poc’anzi. Non per niente, la camminata è l’attività ideale atta a facilitare il ritorno venoso e linfatico. Ti bastano solo 20 minuti, 20 minuti al giorno per:
- Irrobustire, rafforzare, e rinvigorire tutto il tuo corpo;
- Sentire le gambe leggere come piume.
Idratazione: da non sottovalutare
Bere tanto è importante per favorire la giusta idratazione alle cellule. L’organismo ha bisogno di 2 litri d’acqua ogni giorno, in modo particolare in estate, perchè il rischio di disidratazione è davvero alto.
La cosa fondamentale è sapere come bere. Infatti, non occorre scolarsi 2 litri di acqua tutto in una volta, anzi fare così è controproducente, perchè si rischia di depurare solamente i reni, si riempie la vescica e in questo modo si favorisce la ritenzione idrica e la cellulite. Proprio per questo motivo, è essenziale bere un bicchiere di acqua ogni ora.
Sollevamento delle gambe
Dopo una lunga giornata di lavoro, è importante sdraiarsi per un po’ di minuti con le gambe sollevate. In tal modo, il sangue è agevolato nel suo ritorno venoso verso il cuore.
Un altro rimedio, è quello di dormire posizionando alcuni cuscini sotto le gambe.
Massaggi: validi alleati
Il linfodrenaggio, oltre ad essere una particolare forma di massaggio, è anch’esso un potente rimedio contro i problemi circolatori. Ecco la modalità con cui eseguire, al termine di una lunga e faticosa giornata, degli auto-massaggi a scopo curativo e rilassante, specie dopo aver fatto attività fisica: ti bastano una pallina da tennis e un rullo da massaggio.
Inizia mettendo la pallina da tennis sotto il piede e disegna dei piccoli cerchi lungo tutta la superficie plantare del piede schiacciando leggermente la pallina al pavimento. Così facendo, andrai a stimolare i linfonodi presenti in questa zona e inevitabilmente, il drenaggio linfatico e circolatorio. Successivamente, fai rotolare esercitando leggera pressione, il rullo da massaggio su tutti i muscoli dell’arto superiore, dalla caviglia fino all’anca.
Se non hai un rullo da massaggio, non preoccuparti! Va benissimo anche un mattarello.
Abbigliamento comodo
È fondamentale mantenere il reclutamento muscolare delle gambe, in modo particolare il muscolo del polpaccio, così da generare un “effetto pompa” che è indispensabile per una buona circolazione degli arti inferiori. Infatti, per questo motivo, per affrontare una lunghissima giornata lavorativa bisogna scegliere scarpe ammortizzanti e comode. E se invece si è “costretti” a indossare i tacchi, devono essere inferiori a 4 cm.
Tuttavia, è importante optare per i vestiti a compressione progressiva o larghi, per impedire l’accumulo di liquidi.
Pause di lavoro
Se il lavoro consiste nel mantenere una postura statica, allora è importante fare delle pause ogni ora e camminare un po’. Un altro consiglio è quello di portare con sé una pallina da tennis e concedersi un momento di rilassamento grazie ad un auto-massaggio drenante di pochi minuti.
Trattamento sanitario
Se tutti questi consigli e accorgimenti non bastassero, bisogna affidarsi al personale sanitario qualificato per risolvere una volta per tutte questo problema.