Il cervello, sotto alcuni aspetti, può essere paragonato ad un computer. Infatti, quando memorizza dei dati in ordine casuale, inevitabilmente, non è più in grado di trovare niente, e va in tilt. Lo stesso accade, quando un susseguirsi di brutti pensieri si accumulano, finendo così, col sentirci (psicologicamente) confusi e annebbiati.
La memoria, è una funzione cognitiva estremamente importante della mente umana, ed è un processo che coinvolge 3 fasi:
- l’acquisizione (codifica),
- il consolidamento,
- il richiamo delle informazioni.
Quali sono le strategie migliori per la memoria?
Avere una grande memoria è vantaggioso, in quanto permette di essere più produttivi, veloci e performanti, sia nello studio, che sul lavoro.
Tuttavia, non è infallibile e può peggiorare a causa di innumerevoli fattori:
- età avanzata,
- stress,
- insonnia,
- disturbo da deficit di attenzione (detto anche “ADHD”),
- carenze nutrizionali e vitaminiche,
- patologie neurodegenerative (come il morbo di Alzheimer).
Quindi, come si può notare, ricordare informazioni o dettagli importanti, può influenzare molto la nostra vita. Ma non dobbiamo allarmarci, perchè è possibile migliorarla.
Oggi, in questo articolo, andremo a “scandagliare” le strategie migliori; e sapete qual’è la cosa più bella? Che potete iniziare, sin da subito, a metterle in pratica!
Ovviamente, in età avanzata, è richiesto un maggiore impegno, ma alla fine i risultati arriveranno.
Problemi di memoria e concentrazione? Bastano un timer e un po’ di silenzio
Molto spesso, ci si ritrova a lavorare in un luogo rumoroso e ad elevato tasso di distrazione; di conseguenza, il cervello non riesce a focalizzare e a ricordare i concetti più importanti.
Un consiglio utile per migliorare la memoria, è quello di fare una pausa ogni 30 minuti (se possibile) e spostarsi dalla propria postazione. Se invece si sta preparando un esame universitario (specie se difficile), è bene scegliere un angolo tranquillo dove poter studiare.
L’importanza di apprendere ogni giorno qualcosa di nuovo
La memoria, si sa, è come un muscolo: va potenziata e tenuta in allenamento ogni singolo giorno.
Lo sapete che imparare cose nuove può essere davvero utile? Magari studiando, interessandosi a temi mai trattati prima, apprendendo una nuova lingua o facendo attività fisica.
L’impatto del sonno sull’apprendimento e sulla memoria
Da alcuni studi, è emerso che dormire apporta tantissimi benefici. Per garantire un’efficiente funzione cognitiva, la quantità di ore di sonno consigliate è tra le 7 e le 9 ore a notte.
Ma non solo: questa “azione benefica”, consente di migliorare l’apprendimento, l’attenzione, la creatività e il pensiero critico (detto anche “critical thinking”).
Tuttavia, di consigli per riposare bene, ce ne sono a bizzeffe: evitare cene pesanti, limitare il consumo di caffeina, spegnere il cellulare, la televisione e il computer un’ora prima di coricarsi, trovare il materasso che garantisca il giusto riposo notturno e l’equilibrio tra l’oscurità e la luce.
Allenare la mente è come allenare il proprio corpo!
“Mens sana in corpore sano”: non è solamente una locuzione latina, bensì una realtà comprovata da tantissime ricerche, che mettono in relazione l’esercizio fisico con la funzionalità mentale.
Non a caso, l’attività fisica aumenta il flusso sanguigno cerebrale, stimola nuove connessioni neurali, previene l’ipertensione arteriosa, riduce il rischio di malattie cardiovascolari ed evita il diabete mellito. Insomma, tutte condizioni che influiscono in modo positivo sulla memoria.
Tuttavia, per restare in forma, potete alternare gli esercizi di workout, al fine di combattere la noia e stimolare il cervello.
Scrivere aiuta a ricordare? La scienza dice di sì
Troppi pensieri? Per fare ordine e liberare la memoria, può essere utile scrivere un diario. Molti pensano che sia una cosa da fare durante l’adolescenza e da abbandonare quando si raggiunge l’età adulta, ma in realtà non è così.
Secondo alcuni studi, mettere per iscritto i propri pensieri è un vero toccasana per la mente, e per rendere la scrittura efficace, è essenziale dedicarle 15 minuti ogni giorno, in modo particolare la sera, prima di andare a dormire.
Proteggere il cervello dallo stress
Una “nebbia cognitiva“, come abbiamo accennato in precedenza, può essere causata anche da un aumento di cortisolo. É importante, quindi, gestire bene il proprio tempo ed evitare il sovraccarico di impegni.
A volte, tutto ciò non è fattibile per via delle tante responsabilità (a casa e al lavoro). La soluzione? Avvicinarci al mondo della meditazione, carpire i segreti della tecnica di rilassamento più famosa al mondo, la quale, oltre a permetterci di scaricare le tensioni, mira a combattere i sintomi dell’ansia, a migliorare le nostre capacità mnemoniche e ad aumentare la concentrazione.
Vi bastano 10 minuti al giorno!
Inoltre, alcune ricerche hanno scoperto che ridere fa bene al cervello. Il motivo? Ebbene, perchè di fronte alle difficoltà, non si venga travolti dall’ansia e non si manifestino sintomi da stress a livello fisico o psicologico. Per cui, il divertimento è da considerare, anch’esso, un modo per migliorare la memoria.
Il multitasking ci rende meno smart e improduttivi
É un’abitudine tanto diffusa quanto deleteria.
Quanti di voi lavorano al computer (in smart working o in ufficio) e intanto rispondono ai messaggi sul cellulare, ascoltano la musica e/o vedono un programma in tv? Così facendo, non farete altro che produrre uno sforzo cognitivo incessante che, a lungo andare, pagherete in termini di stress, ansia e affaticamento mentale.
La “tecnica dei loci” (e il suo impatto sulla memoria)
Tale tecnica, consiste nel ricordare determinate informazioni, associandole a luoghi che si conoscono.
Grazie ad essa, potrete migliorare la memoria e ricordare la lista della spesa, se non addirittura i concetti più difficili.
Le sue origini risalgono all’antica Roma: quando Cicerone doveva memorizzare bene un discorso, richiamava alla mente l’aula dove avrebbe tenuto la sua orazione, “accostando” a ciascuna colonna, una parte dell’arringa. Grazie a questo sistema, quando arrivava il fatidico giorno, riusciva a ricordare tutto con facilità e nel dettaglio.
Benefici per la salute fisica e mentale di una dieta senza zucchero
A lungo andare, un indice glicemico elevato, può danneggiare la memoria e la capacità d’apprendimento. Proprio per questo, il caffè sarebbe meglio consumarlo macchiato e senza zucchero.
Per ciò che riguarda l’alimentazione, invece, è bene iniziare a mangiare sano, eliminando il cosiddetto “trash/junk food“.
Alimenti legati a migliori capacità intellettuali
Una sana alimentazione, a base di frutta, verdura e acidi grassi buoni (come gli omega 3), promuove la salute dell’organismo e dunque anche del cervello.
Esistono poi, alcune sostanze specifiche in grado di stimolare in modo significativo le funzioni cerebrali, e parliamo delle vitamine:
- B6 (presenti nel pesce, nelle patate, nel fegato di manzo, nelle verdure amidacee e nella frutta),
- B9 (nel latte e nelle verdure a foglia verde),
- B12 (nel fegato, nelle uova, nella carne rossa, nel tonno, nel pollame, nel salmone, nella trota e nelle vongole).
Tra le altre sostanze essenziali troviamo: il ferro, il selenio, il magnesio, lo zinco, la vitamina C ed E.
A volte, però, assumere la giusta quantità di nutrienti non è facile, specie per chi segue una dieta vegana o vegetariana. Ecco perchè, in casi come questi, è importante utilizzare integratori alimentari specifici, al fine di compensare il fabbisogno calorico giornaliero.
Costanza, pazienza e determinazione: i 3 principi chiave per migliorare la memoria
Ci vuole tempo e pazienza, ma se allenata ogni giorno applicando le strategie sopracitate, i risultati positivi non tarderanno ad arrivare.
In conclusione, la memoria va esercitata e in modi sempre diversi.
Possiamo fare davvero tanto, a livello preventivo, per contrastare l’invecchiamento cerebrale, ad esempio ponendoci l’obiettivo di vivere in modo sano e a lungo… meglio ancora se con una memoria da elefanti!