L’alcolismo, secondo il “Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali” (DSM-5), altro non è che un “uso episodico e smodato di bevande alcoliche”. Una malattia a lento decorso, con scarsa tendenza a risolversi, ed estremamente pericolosa.
Trattasi di un disturbo definito dall’impossibilità, da parte del bevitore, a rinunciare dal consumare alcolici. Chi sviluppa questa dipendenza, infatti, non è più in grado di smettere e di controllarsi; ciò crea resistenza fisica e psichica, delirium tremens e sindrome d’astinenza (di cui parleremo in seguito).
Non a caso, l’alcolista sarà incentivato a bere in modo smisurato, ogni giorno, escludendo sé stesso dalla possibilità di “alzare il gomito” in modo responsabile.
Le cause più comuni di alcolismo
Le cause che inducono un soggetto all’alcolismo, sono fortemente legate a fattori ereditari, psicologici e agli equilibri dell’ambiente naturale.
Uno degli aspetti più “insospettabili” legati alla dipendenza da alcol, è la familiarità. Stando ai risultati di alcuni studi condotti su figli (biologici e adottati) di persone dedite all’abuso di bevande alcoliche, le probabilità di sviluppare tale comportamento, in questi soggetti, sono maggiori rispetto a chiunque altro. Vi è, dunque, una possibile predisposizione genetica che spinge questi ultimi a bere.
I “fattori ambientali”, o più semplicemente, il contesto socio-fisico in cui le persone vivono (e conducono) la propria vita, la paura del giudizio altrui… Insomma, tutta una serie di “stimoli esterni” (se così possiamo definirli) in grado di trasformare, alla lunga, un semplice drink in una vera e propria dipendenza da etanolo.
Ma non solo: vivere all’interno di una famiglia disfunzionale, in cui uno o entrambi i genitori sono alcolisti, favorirà lo sviluppo di comportamenti abusivi nei figli adolescenti.
É stato inoltre scoperto, che iniziare a bere in un età compresa tra i 13 e i 19 anni, quadruplica il rischio di contrarre tale sindrome patologica, per via di una malattia neurodegenerativa, meglio conosciuta come “degenerazione cortico-basale” (DCB), o di una malformazione cerebrale rara che, a sua volta, porterebbe il soggetto a compiere un’azione incontrollabile, involontaria e incontenibile.
Per non parlare poi dei fattori psichici: a causa delle sue proprietà distensive e rilassanti, l’alcol è spesso utilizzato per sconfiggere la depressione, lenire i sintomi fisici di ansia e stress, se non addirittura come cura contro le malattie mentali più gravi, tra cui il DOC, la schizofrenia e il bipolarismo. …Ma che effetti ha sul corpo e sulla mente?
Sintomi dell’alcolismo: quali sono i segni dell’abuso di alcol?
Stando a quanto dice il DSM-5, un individuo può essere definito alcolista se lamenta anche solo 2 dei sintomi elencati in seguito, per almeno 1 anno:
- Per lunghi periodi di tempo, il soggetto assume ingenti quantità di alcol, contrariamente alla sue reali intenzioni;
- Ricerca compulsivamente bevande alcoliche. Non è in grado di conseguire lo scopo prefissato, ossia ridurne il consumo/smettere una volta per tutte;
- Passa gran parte della giornata a bere e ad attenuare i postumi della sbornia;
- Dimostra una impellente, quanto inarrestabile, necessità di bere;
- Un uso smodato di alcol, fa sì che l’individuo “collezioni”, inevitabilmente, tutta una serie di fallimenti a casa, al lavoro o a scuola;
- Persiste nel danneggiare sé stesso, malgrado i problemi sociali causati dalla dipendenza;
- Trascura le attività importanti, smette di curare ogni area della propria vita per dedicare il suo tempo solo ed esclusivamente all’uso di alcolici;
- Nella stragrande maggioranza dei casi, beve anche quando è fisicamente pericoloso farlo;
- Non riesce a smettere, nonostante i danni fisici, mentali, comportamentali e, ovviamente, sociali, attribuibili all’abuso alcolico;
- Mentirà sulla sua voglia di bere e farà l’impossibile per nascondere e sottovalutare la gravità della situazione.
9 falsi miti sull’alcol a cui dovremmo smettere di credere
A peggiorare le cose, è la presenza di tanti, troppi luoghi comuni e chiacchiere da bar, associati a tale malattia cronica, recidiva e letale. La stragrande maggioranza delle persone, infatti, non è al corrente dei danni alla salute, degli effetti e delle conseguenze provocate dal cosiddetto “killer dei neuroni”.
Ecco quindi una piccola lista delle principali “frasi fatte” a riguardo:
- L’alcol contrasta il senso di stanchezza, migliora il rendimento e aumenta il livello di serotonina;
- Migliora la qualità del sonno;
- L’intossicazione è maggiore quando si assumono, in contemporanea, bevande alcoliche diverse;
- Per riprendersi dopo una sbronza, non c’è niente di meglio di una bella tazza di caffè amaro;
- In un alcolista cronico, i danni al fegato “precedono” quelli al cervello;
- L’astinenza da alcol è più pericolosa di quella da eroina.
Come avrete sicuramente intuito, gli innumerevoli cliché legati a questa dipendenza, la rendono senza dubbio una piaga sociale molto spesso nascosta e sottovalutata, quando in realtà parliamo di una tra le sostanze di abuso più potenti e pericolose al mondo, data la facilità nel reperirlo e gli effetti a lungo termine che esso stesso determina.
Bere troppo alcol nuoce alla salute: scopriamo come e perché
Gli effetti generati dall’alcolismo, sono importanti e disposti su livelli differenti:
Parliamo di danni fisici che vanno ad intaccare, in special modo, il fegato e il cervello (e non solo), disturbi psichiatrici e difficoltà socio-relazionali.
L’alcolista, è incline al sadismo (dunque al provare piacere nel causare dolore agli altri), ai conflitti in famiglia e al manifestare, senza difficoltà, episodi di maltrattamenti tra le mura domestiche. Inoltre, l’aspettativa di vita per tale soggetto, è di 12 anni minore rispetto alla media della popolazione generale.
Per quanto riguarda gli effetti dell’alcol sul corpo umano, aumenta il rischio di sviluppare altre malattie, tra cui:
- diabete di tipo 2,
- ictus ischemico,
- disturbi cardiovascolari,
- gastrite,
- esofagite,
- pancreatite acuta,
- carenze vitaminiche.
L’alcolismo, è in grado di rendere un soggetto asociale, o per meglio dire, sociopatico. Cosa significa? Che l’individuo si rifiuta categoricamente di attenersi alle norme e ai principi etico-sociali dettati dalla propria comunità di appartenenza, nutrendo e manifestando un sentimento di odio profondo e ingiustificato verso gli altri.
L’alcol e il cervello: una panoramica
Gli effetti dell’etanolo sul cervello sono davvero tanti. A basse dosi, aumenta la produzione di dopamina nel sistema limbico. Nel caso opposto, invece, si ha l’effetto contrario.
In modo particolare, l’alcol inibisce anche il sistema del glutammato, causando danni considerevoli al sistema nervoso. Tale impedimento, implica delle conseguenze, tra cui
- disturbi di apprendimento,
- scarsa autocritica e capacità di giudizio,
- problemi di autocontrollo,
- rabbia e irritazione (unito ad un atteggiamento polemico e di sfida).
Ecco perché, guidare in stato di ebbrezza, può comportare un serio pericolo, oltre che per sé stessi, anche per gli altri.
Rischi, pericoli ed effetti dell’alcol sul corpo
Un uso smoderato di alcol, alla lunga può incidere negativamente sulle funzioni vitali e danneggiare le cellule di molti organi; un esempio? La cirrosi epatica. Non a caso, la stragrande maggioranza di morti correlate al consumo eccessivo di bevande alcoliche, ha a che fare con lo sviluppo di questa patologia cronica e degenerativa del fegato.
Ma non solo: quantità eccessive, possono portare a stati di profonda malnutrizione; l’alcolista introdurrà inconsciamente nell’organismo, calorie che “placheranno” il suo senso di fame, sebbene quest’ultime non abbiano alcuna proprietà nutritiva.
Alcolismo e disturbi psichiatrici
Generalmente, un uso smodato di bevande alcoliche, porta ad una graduale perdita della capacità di giudizio e ad un grave deterioramento/cambiamento della personalità. L’alcolista, sarà portato a scappare (un po’ per volta) dalle proprie responsabilità, a smettere di curare sé stesso cadendo così in un circolo vizioso fatto di autodistruzione.
Gli effetti dell’alcol sul cervello, si manifestano durante il medio-lungo periodo; un abuso protratto nel tempo, può ridurre le funzionalità cerebrali, tra cui la concentrazione, l’attenzione, la memoria e l’abilità nel risolvere i problemi.
L’alcolismo è una malattia mentale?
Assolutamente sì! La dipendenza da alcol, può anche essere la causa scatenante di gravi disturbi mentali. Questi ultimi, sono palesemente visibili in soggetti affetti da psicosi, i cui sintomi più comuni sono deliri e allucinazioni. Di solito, tali episodi di follia, tendono a diminuire, una volta terminato lo stato di intossicazione.
Tuttavia, c’è anche da dire che un abuso alcolico può portare a un peggioramento ulteriore dei disturbi psichici già presenti (come ad esempio bipolarismo o schizofrenia).
Delirium tremens negli alcolisti: cosa dovresti sapere
Il delirium tremens, non è altro che una manifestazione psicotica acuta, dovuta alla brusca, quanto repentina, interruzione del consumo alcolico.
É una reazione psicologica estremamente pericolosa, da trattare all’interno di un ambiente ospedaliero.
E qui la domanda sorge spontanea: quali sono i sintomi dell’astinenza?
- Fatica nel ricordare gli eventi e nel coordinare i movimenti;
- Parassitosi delirante (il paziente crede di essere “assalito” dagli insetti, quando in realtà non è in corso alcuna infestazione);
- Reazione acuta di paura intensa e irragionevole, associata ad una percezione di persone e/o immagini del tutto inesistenti;
- Attitudine a lasciarsi facilmente influenzare da fattori esterni;
- Tremori (nella mani, nella lingua e nelle labbra);
- Febbre, sudorazione e tachicardia.
Sindrome di Wernicke-Korsakoff: definizione e sintomi
Altra patologia molto grave, è la sindrome di Korsakov, meglio conosciuta come “disturbo anamnestico da alcol“. Parliamo di una complicanza caratterizzata dalla totale incapacità di ricordare esperienze passate, recenti o più remote, da disturbi della personalità e da dolori muscolari. Spesso, tale deficit, è accompagnato dalla creazione di falsi ricordi, lontani anni luce dalla realtà e generati dal vano tentativo di riempire i vuoti di memoria.
Tali individui, possono dimenticare volti, nomi ed eventi che hanno vissuto qualche minuto prima. Ma non solo: cominceranno col raccontare esperienze talmente fantasiose, da sembrare insensate e confusionarie; mostreranno una certa difficoltà nel gestire situazioni particolarmente rigide e strutturate, di aver perso una o più funzioni cognitive e, ancora peggio, la vista, a causa di lesioni prettamente neurologiche .
I sintomi da sindrome di Korsakov, sono strettamente correlati ad uno squilibrio di nutrienti (in modo particolare ad una carenza di vitamina B).
Se diagnosticata con un certo anticipo, i danni possono essere reversibili; in caso contrario, diventano definitivi.
Trattamento per problemi di alcol: trovare e ricevere aiuto
La cosa migliore da fare, per fermare l’alcolismo, è smettere di bere all’istante, senza rimandare a “domani” o iniziare da “lunedì”.
Di solito, il primo periodo di disintossicazione va eseguito presso una struttura ospedaliera, all’interno della quale il paziente, sarà tenuto sotto osservazione affinché non sviluppi sintomi astinenziali.
Trattamento farmacologico a lungo termine per pazienti con dipendenza da alcol
Sapevate che esiste una terapia sostitutiva contro l’alcol-dipendenza? Ebbene sì! Parliamo di farmaci i cui principi attivi, riducono il desiderio di bere. Uno tra i più noti? Beh, senza dubbio, il disulfiram (Antabuse, Antabus o Etiltox). Trattasi di un coadiuvante che agisce bloccando il metabolismo dell’alcol nell’organismo.
Questo trattamento, è da considerare come un “diversivo“, qualcosa che ha la facoltà (o l’obiettivo), di tenere il bevitore lontano dalla bottiglia.
Un altro farmaco utilizzato, è il naltrexone; particolarmente indicato per inibire gli effetti “piacevoli” prodotti dall’etanolo.
Come sopraindicato, per il bene del paziente, è fortemente consigliato che quest’ultimo trascorra un certo periodo di tempo presso una struttura ospedaliera, ove poter gestire, sotto l’aspetto farmacologico, il percorso di disintossicazione.
I prodotti medicinali impiegati per questo tipo di terapia, generalmente, fungono da tranquillanti o ansiolitici a lunga emitiva (come ad esempio il diazepam), in grado di lenire i sintomi da delirium tremens e consentire una lenta, ma efficace disuassefazione.
Esistono altri coadiuvanti più specifici, tra cui l’alcover, usato esclusivamente per trattare le crisi di astinenza da alcol.
Trattamento della dipendenza dall’alcol con approcci psicologici
Una volta terminata la fase acuta, è bene passare alla fase di riabilitazione quanto prima, ovvero iniziare un percorso terapeutico (individuale o collettivo), con l’intento di aiutare il paziente ad uscire dal tunnel dell’alcol. In che modo? Agendo, oltre che sulla dipendenza stessa, anche su tutti gli aspetti che ne fanno da cornice (emotivi, cognitivi e affettivi).