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giovedì, Novembre 21, 2024

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Forest therapy: la pratica giapponese del bagno nella foresta

Al giorno d’oggi, le giornate sono piene di tantissimi impegni e le persone che vivono in città sono circondate dai rumori e dall’inquinamento. A questa situazione sono abituate, ma se vissuta, senza mai staccare la spina, diventa nociva sia per la mente che per il corpo. Prendersi una pausa ogni tanto, è fondamentale, e per farlo, vengono in nostro soccorso innumerevoli pratiche, come la forest therapy, nel nome originale conosciuta come “shinrin-yoku.

Trattasi di un’esperienza immersiva che, allontanando il corpo dal frastuono quotidiano e perché no, anche dal cellulare, permette di ritrovare l’equilibrio interiore, combattere lo stress e migliorare l’umore, purché venga vissuta in tranquillità.

Dedicare del tempo a sé stessi è fondamentale e grazie a questa pratica, è finalmente possibile!

Forest therapy: la nuova frontiera del benessere

Definizione e provenienza

La forest therapy (o terapia della foresta), è una pratica nata in Giappone nel 1982, a seguito di una crisi sanitaria nazionale, causata dall’aumento di malattie e problemi associati allo stress, entrambi presenti in soggetti specializzati nel settore tecnologico e industriale.

Parliamo di una “nuova” frontiera del benessere, un viaggio nella natura fra sentieri e luoghi incontaminati, lontani dal caos cittadino, al fine di ritrovare sé stessi e raggiungere l’equilibrio tra mente, corpo e spirito.
A tale riguardo, decenni di ricerche, hanno ampiamente dimostrato che si tratta di un vero e proprio rimedio preventivo, in grado di coinvolgere diversi sistemi e apparati del corpo umano.

Perché la forest therapy fa bene al corpo e alla mente

La forest therapy, nel Paese del Sol Levante, è diventata, sin da subito, parte integrante di un programma nazionale di sanità pubblica. In Italia, è ancora poco conosciuta, ma sono sempre più gli Stati membri dell’UE (a partire da Francia e Inghilterra) che riconoscono gli enormi benefici della terapia forestale.

Passeggiare nel bosco, offre di per sé effetti positivi dal punto di vista sia fisico che psicologico: il solo contatto con la natura, respirare aria pulita, è difatti in grado di potenziare il sistema immunitario, migliorare le funzioni cognitive, riequilibrare l’apparato cardiocircolatorio, attivare i processi ormonali e metabolici; il tutto grazie all’interrelazione tra i nostri sensi e gli stimoli presenti nell’ambiente.

Uno studio scientifico pubblicato su Ecosystem Service, ha diligentemente suddiviso i benefici in diverse parti. A seguire, cercheremo di comprendere al meglio, come questa pratica può essere di aiuto, al fine di proteggere e aumentare il proprio benessere psicofisico.

Effetti benefici mentali e sulle abilità cognitive: ecco quali sono!

Dal punto di vista mentale, la forest therapy aiuta a migliorare l’autostima, la resilienza, l’attenzione, la gestione della rabbia, ad accettare le frustrazioni, a sciogliere le tensioni e a combattere la fatica. Favorisce anche la riflessione, la vitalità e la calma.

Per quanto riguarda lo sviluppo cognitivo, invece, questa pratica riduce la stanchezza mentale e la sensazione di confusione, impattando positivamente sulle performance dello studio e lavorative, consentendo così di eseguire meglio diversi compiti.

La forest therapy fa bene alla salute

Questa pratica è in grado di apportare innumerevoli benefici anche da un punto di vista fisico, ad esempio:

  1. Promuove il movimento e la vita all’aria aperta: ciò permette di mantenere sotto controllo malattie metaboliche, tra cui l’obesità o il diabete.
  2. Riduce lo stress e la pressione arteriosa, riducendo il rischio di sviluppare malattie cardiocircolatorie, come infarto e ictus.
  3. Protegge e rinforza l’apparato respiratorio.

Stare in mezzo alla natura ci rende più socievoli

Praticare la forest therapy ha, inoltre, il potere di migliorare le capacità sociali, promuovendo così le interazioni tra pari. Si sa, stare a contatto con la natura aiuta a combattere lo stress, di conseguenza riusciamo a relazionarci con gli altri in maniera efficace e a ridurre, quindi, episodi di violenza e reciproca.

Ma non solo: avere cura di noi stessi, migliora il processo di crescita personale, apportando, a nostra volta, innumerevoli benefici nella comunità, specie nelle dinamiche di gruppo, come il lavoro e la scuola.

Natura, equilibrio interiore, creatività e crescita personale

Quello stato di calma e di serenità, che solo la forest therapy può regalarci, permette, inoltre, di ritrovare la giusta armonia con la natura (indipendentemente dai fattori esterni e dagli impegni quotidiani), di apprezzarne la bellezza, e perché no… riaprire il flusso creativo. Una tecnica di meditazione (o una forma di preghiera) atta a sviluppare la forza spirituale e la consapevolezza di sé, a valorizzare la propria produzione artistica, se non addirittura a migliorare il proprio carattere.

Qualità della vita migliore? La forest therapy può fare anche questo!

Da tutti questi elementi, possiamo certamente comprendere che la qualità della vita è migliore. I dati rilevati dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) parlano chiaro; grazie a questa pratica:

  1. Il benessere e il vigore fisico aumentano del 13%;
  2. L’ansia si riduce del 79%;
  3. La depressione del 74%;
  4. La confusione del 56%;
  5. La fatica del 45%.

E qui la domanda sorge spontanea: perché non iniziare sin da subito ad approcciarsi alla forest therapy? I benefici non tarderanno ad arrivare!

Shinrin-Yoku – l’esperienza del bagno nella foresta

Ora che abbiamo assodato gli effetti benefici dello Shinrin-yoku, quasi certamente vi starete chiedendo come si svolge, non è vero? Ci teniamo a sottolineare che, sebbene il cosiddetto “bagno nella foresta” possa essere praticato anche autonomamente, al fine di coglierne tutti i frutti in maniera consapevole e approfondita, è sempre meglio rivolgersi ad un esperto; che sia un medico, un operatore socio-sanitario (OSS), una guida ambientale escursionistica o un consulente del benessere specializzato in materia.

Insomma, chiunque sia in grado di consigliare il miglior percorso e l’itinerario più adatto, in relazione allo stato di salute e alle necessità di ognuno, specie se sono presenti patologie.

Come si svolge il “bagno nella foresta”

Ecco tutti i consigli per poter cominciare:

  1. Innanzitutto, ci si deve affidare ad una guida di escursionisti esperti;
  2. Dopodiché, si consiglia di eseguire una camminata lenta, che consente di entrare in contatto con la natura senza affaticarsi, ma soprattutto senza utilizzare alcun dispositivo;
  3. A seconda delle necessità del proprio corpo, ogni tanto, si possono fare delle pause;
  4. L’acqua non deve assolutamente mancare, e, volendo, si possono assumere anche tè aromatici o tisane;
  5. Bisogna indossare l’attrezzatura necessaria per l’escursionismo;
  6. Per interagire con la natura, si può, inoltre, praticare la meditazione, abbracciare gli alberi, sfiorare una foglia, fermarsi in riva a un ruscello e ascoltare il fruscio dell’acqua.

Infine, vogliamo ricordare che, per portare benefici durevoli nel tempo, deve essere praticata con costanza (almeno una/due volte al mese), ma anche un’immersione sporadica può avere un impatto positivo sul corpo.

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