Come possiamo definire tonsille e adenoidi?
Le tonsille (conosciute anche come tonsille palatine), sono piccole masse di tessuto dall’aspetto simile a quello di un uovo, e sono collocate in fondo alla gola.
Le adenoidi (o tonsille faringee), sono anch’esse piccole masse di tessuto linfatico, situate dietro le fosse nasali.
Entrambe giocano un ruolo fondamentale per il sistema immunitario dei bambini: proteggono le vie aeree e ultimano le difese immunitarie dell’organismo.
Le cause della loro infiammazione e i conseguenti sintomi
Le tonsille e le adenoidi possono infiammarsi a causa di:
- Reflusso acido;
- Allergie;
- Infezioni batteriche;
- Infezioni virali.
Sintomi della tonsillite
In caso di tonsillite, ecco quali sono i sintomi che percepiscono i bambini:
- Tonsille arrossate e ingrossate;
- Difficoltà a deglutire;
- Dolore alla gola;
- Alito cattivo;
- Mal di testa;
- Febbre;
- Ghiandole ingrossate a livello del collo.
Sintomi delle adenoidi
Mentre i sintomi delle adenoidi comprendono:
- Disturbi dell’udito;
- Sonno agitato;
- Problemi respiratori;
- Apnee notturne;
- Rinolalia (ovvero la “voce nasale”);
- Respiro sibilante;
- Roncopatia (ossia il “russamento”);
- Infezioni dell’orecchio.
Fare una giusta diagnosi
Durante la visita otorinolaringoiatrica, il medico ha riscontrato che sia la gola che le tonsille sono infiammate, gonfie e ricoperte da depositi biancastri o giallastri (le cosiddette “placche“).
Per essere certi che si tratti di tonsillite e individuare la presenza (o meno) di virus, viene fatto un un tampone faringeo. Mentre, per appurare che si tratti di infiammazione o ipertrofia adenoidea, lo specialista sottoporrà il bambino ad una rinoscopia (o fibroscopia nasale), durante la quale sarà possibile eseguire un’accurata perlustrazione di fosse nasali e rinofaringe.
Una volta scoperto l’origine del problema, il medico indicherà il trattamento più adatto al caso.
Il trattamento adeguato per tonsillite e adenoidi
Quando il disturbo è causato da un virus, si guarisce spontaneamente nell’arco di 7-10 giorni. Pertanto, è altamento probabile che il medico prescriva al paziente, dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), per alleviare il fastidio.
Mentre nel caso di batteri, è necessario ricorrere agli antibiotici.
Quando è il caso di rimuoverle
Tonsille e adenoidi formano parte del sistema immunitario, il cui compito è quello di difendere l’organismo da agenti esterni. Sfortunatamente però, talvolta, è necessario rimuoverle chirurgicamente. Lo specialista potrebbe optare per questa scelta, ove mai il bambino venga colpito da tonsillite cronica (2 o 3 volte l’anno, per 3 o più anni di seguito).
Inoltre, le tonsille e le adenoidi infiammate possono gonfiarsi in maniera eccesiva e causare problemi respiratori, specie durante il sonno con il verificarsi di apnee morfeiche ostruttive (meglio conosciute come apnee notturne).
Le adenoidi, se ingrossate, possono influire negativamente anche sull’udito, come l’essere affetti da otite media acuta ricorrente (OMAR). Di conseguenza, anche in questo caso sarà necessario intervenire chirurgicamente.
Quando si tratta di ipertrofia adeno-tonsillare con presenza di problemi respiratori, ma in mancanza di infezioni ricorrenti, è probabile che il medico proponga di ridurne il volume, anziché asportare del tutto il tessuto linfoide.
Come avviene la rimozione
L’intervento chirurgico viene effettuato in anestesia generale (o totale). A tal riguardo, oggigiorno siamo avvantaggiati. In che senso? Un tempo, la loro asportazione veniva effettuata “a caso”. Fortunatamente, adesso le cose sono cambiate: tramite l’impiego di speciali endoscopi, il chirurgo può vedere con maggiore chiarezza dove operare.
Tale sistema è particolarmente indicato, specie per i più piccoli, in cui le adenoidi sono connesse ad otiti medie ricorrenti, in tal caso, infatti, l’asportazione di ciò che rimane è fondamentale.
Naturalmente, i tempi sono maturati anche per la tonsillectomia: difatti, grazie ai progressi tecnologici, è possibile rimuoverle o con il trattamento laser o con il sistema chirurgico a ultrasuoni.
Ugualmente importante, in ambedue le procedure, è l’ultimo step dell’operazione: quello dedicato all’emostasi per promuovere la coagulazione del sangue.
Post intervento
Dopo l’intervento, è normale che il bambino manifesti:
- Febbre fino a 38,5°. Infatti, può essere trattata assumendo il paracetamolo (come la tachipirina);
- Dolori più o meno di notevole intensità (alla gola, al collo, all’orecchio o alla pancia.), in modo particolare quando ingoia;
- Una scarsa appetibilità.
L’assunzione degli antidolorifici sarà prescritta dal dottore, alla dimissione ospedaliera.
Inoltre, è del tutto normale che la zona in cui sono state rimosse le tonsille, si rivesti di una densa patina biancastra, che scomparirà spontaneamente entro 7 giorni dall’intervento.
Ma dopo un’operazione alle tonsille, anche il sanguinamento è un’eventualità piuttosto frequente, e può accadere fino a 10 giorni dopo l’intervento e, il rischio che si verifichi un’emorragia, è molto alto. Se si tratta di piccole perdite, non bisogna preoccuparsi perché spesso tendono ad autolimitarsi. In questo caso, è utile fare dei gargarismi con un po’ di acqua fredda, che determina una vasocostrizione e, perciò, limita la fuoriuscita del sangue.
Infine, il bambino dovrà restare a casa, fino alla visita post-operatoria, seguendo sempre le giuste precauzioni. Nei prossimi paragrafi andremo a vedere quali sono.
Precauzioni post-operatorie
Alimentazione
Dopo l’intervento, l’alimentazione dovrà essere ripresa in modo graduale. Gli alimenti dovranno necessariamente essere consumati a temperatura ambiente e bisogna evitare qualsiasi cibo e bevanda calda o bollente, dal momento che possono favorire l’insorgenza di un’emorragia.
Nei giorni successivi all’intervento, si dovrà optare per i cibi morbidi ed evitare assolutamente quelli piccanti e salati.
Attività fisica
È importante tenere il piccolo a riposo e in un ambiente riscaldato. Ovviamente, per riprendere a fare attività fisica, si deve attendere il permesso del medico.
Tonsille e adulti
Malgrado siano rari casi, l’operazione alle tonsille può essere eseguita anche negli adulti. La causa scatenante più comune, è un’infezione cronica, seguita da altre possibili motivazioni come: la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno, l’alitosi patologica persistente, la comparsa di ingrossamenti delle ghiandole linfatiche e rare forme di tumori.
Il decorso post-operatorio si verifica in circa 2 settimane, non è molto diverso dalle procedure e dalla fase di recupero tipica nei bambini (eccetto forse un dolore dopo l’intervento chrirurgico che dura per lunghi periodi di tempo).
Una buona prevenzione per la salute di tonsillite e adenoidi
Per proteggersi dal rischio della tonsillite, è importante lavarsi spesso le mani e durante l’inverno, bisogna seguire una dieta che contenga tantissimi antiossidanti, tra cui lo zinco e la vitamina C, che possono aiutare a tenere efficienti le difese immunitarie.
Prevenire le adenoidi, invece, significa adottare:
- Corrette abitudini igieniche, come soffiare spesso il naso, fare lavaggi nasali e non far ristagnare il muco;
- Buone abitudini domestiche, come umidificare ogni ambiente della casa e la notte dormire con la testa leggermente rialzata;
- Buone abitudini alimentari, come bere tantissima acqua, consumare tantissima frutta e verdura (che contengono le vitamine e servono per garantire il benessere dell’intestino e dell’organismo) ma anche cibi morbidi a temperatura ambiente. Si dovranno evitare invece i cibi duri o che scottano e le bevande eccitanti (come il caffè o la cioccolata).